L'antica tecnica della fusione a cera persa
La tecnica che preferisco usare nella realizzazione dei miei gioielli è la fusione a cera persa, o microfusione.
Si tratta di una tecnica molto antica, risalente all'età del bronzo e usata attraverso i secoli sia in scultura sia in oreficeria.
Ne sono esempi illustri i Bronzi di Riace, la Lupa Capitolina, la Chimera di Arezzo ed un'ampia parte dei gioielli etruschi, greci e romani.
Nel rinascimento italiano questa tecnica ha conosciuto il suo massimo splendore, dando vita ad opere come il Perseo con la Testa di Medusa e la Saliera di Benvenuto Cellini.
Il mio lavoro ha inizio con la realizzazione di un modello in cera.
La lavorazione della cera è la parte che preferisco: la più creativa e la più emozionante.
In pratica devo modellare la forma che desidero sfruttando la malleabilità della cera, aiutandomi con piccoli strumenti di varie forme, per poter tagliare, scavare o limare...utilizzo anche una lampada ad alcool, per poter lavorare la cera scaldandola sino al punto di fusione.
Manipolare, plasmare e scaldare la cera tra le mani è per me un piacere che renderà il gioiello finito ancora più vivo e bello, solido, ma dalle linee fluide ed avvolgenti.
Amo molto questa tecnica perché mi consente di ottenere gioielli che sono allo stesso tempo evocativi dei monili del passato e contemporanei nello stile e nel gusto.
La versatilità della microfusione a cera persa mi consente inoltre di modellare i miei gioielli-scultura con delle forme organiche, morbide ed irregolari.
La lavorazione accurata assicura alle mie creazioni quel valore unico e prezioso che solo gli oggetti eseguiti a regola d'arte possiedono, rendendoli in grado di creare con chi le indossa un legame particolare e poetico.